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TOXOPLASMA

Il toxoplasma è un parassita, che effettua una parte del suo ciclo vitale nel gatto: il gatto si infetta quando mangia carni infette, e il parassita viene poi emesso con le feci. L’uomo può essere contaminato quando mangia carni infette, o nel contatto con i gatti (ad esempio pulire la lettiera è un’attività a rischio), o ad esempio durante svaghi quali il giardinaggio. Le manifestazioni hanno una gravità variabile, a seconda dell’epoca gestazionale: primo trimestre: il passaggio attraverso la placenta avviene in meno del 20% dei casi, ma può essere talora causa di aborto
secondo trimestre: il feto viene infettato in circa un terzo dei casi. Possibili conseguenze, non presenti in tutti i casi, sono idrocefalo (una patologia in cui aumentano gli spazi liquidi nel cervello), calcificazioni cerebrali, ritardo mentale, calcificazioni epatiche, corioretinite (=problemi agli occhi)
terzo trimestre: il passaggio transplacentare avviene nel 65% dei casi, possibili conseguenze sono ritardo mentale, corioretinite, epatosplenomegalia (=aumento di volume di fegato e milza) Esiste però la possibilità di fare terapia e prevenzione dell’infezione fetale: nei casi in cui si è identificata l’infezione materna si può iniziare la terapia antibiotica, con la scelta di un farmaco che attraversa la placenta per limitare i danni nei casi in cui si è riscontrata anche infezione fetale all’amniocentesi.

Le norme di prevenzione più generali in chi è negativa al toxotest consistono nell’evitare di mangiare alcuni cibi, evitare il contatto con i gatti (con l’eccezione delle bestiole casalinghe, da sempre alimentate a scatolette), non praticare giardinaggio. I cibi “proibiti” consistono in tutte le carni crude o poco cotte: infatti il parassita è molto sensibile al calore. Non si possono quindi mangiare insaccati e prosciutto crudo, via libera a mortadella e prosciutto cotto! Evitare il latte non pastorizzato e la verdura cruda.